Come può una danza “scollacciata” essere paragonata ad una danza rituale… addirittura sacra?
Questo apparente paradosso tra danza del ventre e danza rituale o sacra regge solo per chi non conosce a fondo la materia.
La danza è una delle forme di adorazione più alta del divino, se praticata con la predisposizione adeguata. Molte divinità, come Shiva e Kali producono la realtà danzando la creazione stessa e l’alternarsi di sole e luna nel cielo e delle stagioni sulla terra è paragonato da mistici e poeti ad una “danza cosmica”, il ben noto concetto di danza della realtà.
Ecco perché nei riti e nelle cerimonie, spesso la danza ha un carattere centrale, di devozione, narrazione e catarsi.
Il ventre ed i fianchi, simboli di creazione per eccellenza in tutto il mondo, esaltano il carattere cosmogonico e rigenerante della danza del ventre, quando praticata in modo non superficiale ed inconsapevole.
La danza del ventre e le danze sacre e rituali sono strettamente connesse, infatti, e sono strumenti potentissimi per il percorso nel sacro femminile. In un mondo che troppo spesso ci separa dal nostro corpo e dalle nostre emozioni, queste pratiche ci offrono l’opportunità di connetterci con la nostra essenza più profonda e di accogliere tutte le parti di noi stesse, comprese quelle che spesso abbiamo imparato a nascondere, giudicare, talvolta addirittura odiare.
La danza del ventre, in particolare, è una forma di espressione fisica e creativa che ci permette di entrare in contatto con la nostra sensualità e la nostra femminilità. Con le sue sinuose movenze, ci invita a rilassarci e a lasciarci andare, a sentire il ritmo del nostro corpo e a seguire il flusso della musica. Questo ci aiuta ad abbandonare le tensioni e i blocchi che spesso ci impediscono di sentirci a nostro agio con il nostro corpo e con la nostra sessualità.
Ma la danza del ventre non è solo una forma di intrattenimento o di esercizio fisico. In molte culture antiche, la danza del ventre era considerata una forma di preghiera e di adorazione del sacro femminile: si ipotizza che le sacerdotesse di Iside usassero molti dei passi che oggi appartengono alla danza del ventre come codice muto da tramandare alle novizie. Era una pratica sacra che veniva utilizzata per celebrare la fertilità, la rigenerazione e la trasformazione.
E naturalmente poteva essere una sorta di preghiera danzata per celebrare la Dea. Ancora oggi, molte donne in tutto il mondo utilizzano la danza del ventre come un modo per connettersi con la loro forza interiore e per onorare il sacro femminile.
Ecco che il confine tra danza del ventre e Danze Sacre e Rituali (un’altra forma di connessione col divino interiore e non solo) non è così netto e facile da tracciare. Queste danze sono spesso utilizzate in contesti religiosi o spirituali, ma possono anche essere praticate in modo laico come forma di espressione creativa e di connessione con la propria essenza divina. Le Danze Sacre e Rituali ci invitano ad entrare in uno spazio sacro e protetto, dove possiamo connetterci con le forze della natura e con l’energia divina che ci circonda. Sono un bellissimo modo per onorare la terra, gli elementi, gli animali e gli antenati, e per riconnettersi con la saggezza ancestrale.
Quando una donna pratica queste forme di danza, spesso una naturale conseguenza è anche l’avvicinarsi alla sessualità sacra, altra area in cui le donne moderne possono trarre grandi benefici.
Ma cos’è sessualità sacra?
La sessualità sacra si basa sull’idea che la sessualità sia una forza divina che può essere utilizzata per la crescita spirituale individuale. Quando si inizia a considerare la sessualità come una pratica spirituale e non come un’azione meccanica o superficiale, facilmente riusciamo a raggiungere livelli più profondi di consapevolezza e di connessione con noi stesse e con il mondo intorno a noi.
Può succedere che qualcosa ci inviti a trasformare la nostra sessualità in una pratica più consapevole. Allora ci accorgiamo di quanto la presenza e l’attenzione siano fondamentali per vivere appieno un’esperienza che coinvolge l’intero nostro essere, non solo il nostro corpo, ma anche la nostra mente, le nostre emozioni e la nostra anima.
Si iniziano a riscoprire i sensi e la capacità di attingere ad un’inesauribile fonte di energia vitale, che si riflette nella luce che emaniamo.
Ovviamente, quando ci regaliamo l’opportunità di esplorare la nostra sessualità in modo più profondo e significativo, otteniamo una connessione sia con noi stesse che con i nostri partner più profonda, autentica e intensa. E questo porta a superare in un modo meraviglioso tutte quelle paure e le insicurezze che spesso limitano la nostra sessualità. Anzi ci invita a sperimentare nuove forme di piacere e di fusione con l’altro.
Gli effetti positivi del percorso nel sacro femminile sulla vita delle donne moderne sono molteplici. Queste pratiche ci aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza del nostro corpo e delle nostre emozioni, ci offrono un modo per esprimere la nostra creatività e la nostra sensualità in modo autentico e libero.
Inoltre, il percorso nel sacro femminile ci offre un modo per connetterci con la saggezza ancestrale e per onorare le tradizioni delle donne che ci hanno preceduto. Ci aiuta a riscoprire la nostra identità e il nostro posto nel mondo, a trovare il nostro equilibrio interiore e la nostra pace interiore. Ci aiuta a diventare donne più forti e più consapevoli, in grado di affrontare le sfide della vita con coraggio e determinazione.
In conclusione, il percorso nel sacro femminile attraverso la danza del ventre, le Danze Sacre e Rituali e la sessualità sacra offre alle donne moderne un modo per far sbocciare la propria essenza divina e per scoprire il loro potenziale più autentico e profondo. Queste pratiche ci offrono uno spazio sicuro e protetto in cui possiamo esprimere la nostra creatività, la nostra sensualità e la nostra spiritualità, e ci offrono l’opportunità di diventare donne più consapevoli, più integre, più forti e più vere.
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